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Primi passi di lingua italiana

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Oggi ho incontrato un’amica che non vedevo da circa dieci anni. Una signora non più giovane di età ma sicuramente giovane, anzi giovanissima, dentro. Si è parlato di mia figlia e delle sue esperienze in Italia e di come abbia cominciato a imparare la lingua italiana ancora trent’anni fa quando ancora non c’erano i corsi di italiano alla tv e nemmeno i dizionari. In libreria si potevano trovare solo tre libretti preparati apposta per i cantanti opera lirica: “Ho cominciato a imparare la lingua italiana perché ancora più di trent’anni fa quando sono stata a Roma con la mia famiglia nessuno, nemmeno i portieri degli alberghi del centro, sapevano parlare in inglese! Ma questo è il centro del mondo o sbaglio? Mi sono chiesta. Mi è sembrato così strano da non poter crederci. Pensa che non sapevo come si dicesse [gelato] in italiano!!” è stata una delle prime studenti della lingua italiana in Giappone, quando non si conoscevano ne il cappuccino ne l’espresso. Non avrebbe mai pensato di andare in Italia e fare delle lezioni alla scuola elementare in piccoli paesi del centro e del sud. “Non ho studiato la lingua italiana perché mi piace ma perché mi piacciono gli italiani.” Per circa dodici anni è andata ad insegnare la lingua e le arti giapponesi ai bambini in Italia e si è divertita moltissimo. Ha avuto anche lei i propri problemi ma “ne è valsa la pena, certamente.”

Come lei, sicuramente moltissime persone hanno cominciato e continuano a imparare l’italiano perché sono riuscite a venire in diretto contatto con gli italiani. Hanno sentito che la lingua faceva da ponte e hanno continuato.

Lo scorso mese, forse l’ho già scritto nei blog passati ma voglio riscriverlo, ho incontrato una ragazza che non ha mai studiato la grammatica italiana e non è mai andata a scuola ma può parlare in italiano. Mi ha contattato perché vuole fare delle lezioni di grammatica e durante la prima lezione mi ha sommerso di domande, era curiosa e si vedeva questa “fame” di sapere. Le parole e le frasi che sa pian piano vengono collegate a delle basi un po’ più sicure all’intuizione. Vuole imparare e si vede.

Ognuno ha dei propri motivi di cui a volte non è conscio. Va avanti e ad un tratto si accorge che ha fatto passi da gigante e si trova in un altro mondo, parlando con persone con cui non avrebbe mai sognato di parlare. Eppure ci riesce e non sa spiegarsi come c’è arrivato.

八歳の時、大学で電子工学を勉強していたいとこの家で大きな機械があった。キーボードの上の部分にりんごのマークがあった。見たことがないパソコンは当時大きな衝撃だった。その後、色んなヨーロッパとアメリカの会社のパソコンをいとこが買って私も少しだけ使わせてもらったことはあった。アップル社の真似をし、オレンジ社、桃社まで一時的だけに現れたことを覚えている。面白かった。マイクロソフトのドスの時代だった。アメリカのCommodoreとイギリスのSinclairは面白いパソコンを作って、自分もそれらを買ってプログラミングをした。活気と夢のあった次期だった。その後、アップル社の初のマッキンショッシュが発売され、モノクロの画面が入った箱の高価な機械だった。欲しくて買えなかった。アップル社のパソコンを使ったことはないがその開発ぶり、元気さ、活気は魅力的だった。パソコンの世界を人間に近づけた又は人間をパソコンに近付かせたジョブス氏は忘れられない存在になった。一つの時代が終わった。新しい時代がすでに開いている。これからジョブス氏より偉大な人は何人が出るかはお楽しみだ。相当多いだと確信している。

 


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